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al testo di cristina bizzarri
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Per il compleanno di Andrea, per restare Cosa augurarti che non sia per me - o dirti o fare che sia giusto amorevole e lieve sulle tue ferite più profonde, sull'amarezza che non sai cullare ma tieni in braccio goffamente, come un bambino che traballa sotto il peso di un orsacchiotto troppo grande? Cosa - allo sherpa che mi ha portata sulle spalle come un pacchetto fragile e pesante, un pacchetto facile a cadere, pieno di duri e minuscoli cristalli - inutili per un gioiello intero - che bastava una scossa a sbriciolare? Cosa - alle tue mani grandi aperte, che sognavano pesci immensi e correnti da accarezzare ? E sul percorso piccoli sassi sotto ai piedi, aguzzi come spine, che dovevi calpestare.
Scorri come un fiume vivo, tu quel fiume perduto che nei sogni inseguivi. Segui la scia d'incenso - indizio e fuga - unzione a nascere alle acque, per entrare. E fammi scorrere con te, banco affannato di pesciolini - viatico per arrivare uniti al mare.
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